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giovedì 15 novembre 2012

Investimenti Infrastrutture Trasporto Territorio nuovo Ddl

In breve
Dal decreto di legge importanti misure per semplificare ed accelerare le infrastrutture.
Dall'introduzione della consultazione pubblica, sul modello francese, alla nuova procedura di approvazione unica del Cipe, alle norme per l'edilizia, fino alle proposte di legge di delega in materia di contratti pubblici, edilizia e governo del territorio e trasporto mediante autobus.
In attesa dell'approvazione dal Parlamento, ecco l'indirizzo di governo per questi settori.

Premessa

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 30 ottobre a Palazzo Chigi il disegno di legge "Norme e deleghe in materia di infrastrutture, trasporti e territorio", su proposta del Ministero dello sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con gli altri Ministri competenti.




Il Ddl, che "introduce novità e semplificazioni rilevanti in settori produttivi nevralgici per lo sviluppo del Paese, quali infrastrutture, trasporti, edilizia e territorio", come si legge nella nota del Consiglio, contiene le deleghe del Governo per l'emanazione di decreti legislativi di riordino delle normative sui contratti pubblici, in particolare contratti di lavoro, di servizi e di forniture, sull'attività edilizia privata e sul governo del territorio, e sul trasporto di persone mediante autobus.

Inoltre viene trattata la bancabilità dei project financing, l'introduzione, sul modello del debàt public francese, dell'istituto della consultazione pubblica per la realizzazione delle opere di interesse strategico, e modifiche alle norme delle Ati nelle gare.


Il Disegno di legge
Il testo contiene 14 articoli ed è suddiviso in quattro capi. Il Capo I tratta delle misure per l'attrazione di capitali privati.
In particolare, in riferimento alla finanziabilità di progetti e bandi, "per assicurare che i progetti da realizzare con contratti di partenariato pubblico-privato siano idonei ad assicurare adeguati livelli di 'bancabilità' fin dalla gara per l'affidamento", come afferma la nota ministeriale, "le amministrazioni aggiudicatrici potranno chiedere che l'offerta presentata sia corredata da una manifestazione di interesse da parte di una banca a finanziare l'operazione".

Sostanzialmente l'amministrazione aggiudicatrice può indire una consultazione preliminare, per esaminare che ci siano gli elementi idonei ai fini della bancabilità del progetto.
In questo modo emergerebbero già in fase iniziale le eventuali criticità del progetto sotto il profilo della finanziabilità da parte del settore bancario.

Viene stabilito inoltre il subentro di un nuovo concessionario designato dagli enti finanziatori del progetto.
Tale istituto consentirebbe di "assicurare la continuità la continuità del rapporto concessorio in caso di risoluzione del rapporto stesso per motivi addebitabili al concessionario".




Con l'introduzione del termine minimo per legge di 120 giorni, prorogabile di oltre 60 giorni su richiesta motivata, per la designazione del nuovo concessionario da parte degli enti finanziatori, tali enti hanno più tempo per effettuare le proprie scelte.
Con la garanzia di lasciare alla volontà negoziale delle parti la determinazione dei criteri e delle modalità di attuazione del diritto di subentro, il finanziamento dell'opera risulta maggiormente attrattivo per il sistema bancario.

Inoltre viene stabilita l'introduzione della centrale di committenza per l'affidamento delle concessioni, in modo da favorire le concessioni anche da parte delle amministrazioni di medie e piccole dimensioni.

Si tratta di un'amministrazione aggiudicatrice che acquista forniture o servizi destinati ad amministrazioni aggiudicatrici o altri enti aggiudicatori, oppure aggiudica appalti pubblici.
Con questo strumento le stazioni appaltanti sarebbero facilitate nel loro lavoro, con la possibilità di associarsi o consorziarsi.

Il Capo II riguarda le disposizioni di semplificazione e accelerazione delle infrastrutture.
In merito alla consultazione pubblica, viene introdotta la procedura di "consultazione pubblica", per promuovere un più alto livello di partecipazione delle popolazioni e dei territori per la realizzazione di opere strategiche.

Tale consultazione, ispirata al modello del debàt public francese, permetterà di verificare preliminarmente lapercorribilità di un progetto e consentirà alle popolazioni di conoscere in dettaglio le scelte che riguardano la realizzazione e la localizzazione delle grandi opere infrastrutturali.

Viene inoltre stabilita la semplificazione della procedura di valutazione di impatto ambientale e quella diapprovazione unica del Cipe.
In particolare la procedura del Cipe viene perfezionata con l'inserimento di una tempistica precisa per il pronunciamento delle singole amministrazioni ed azioni conseguenti al mancato rispetto dei termini.
Viene fissato il termine di 30 giorni per la presentazione di eventuali osservazioni al Ministero dell'ambiente da parte dei soggetti pubblici e privati interessati.
Viene inoltre introdotta maggiore flessibilità delle regole riguardanti la ripartizione dell'esecuzione dei lavori tra le imprese che hanno partecipato a una gara di affidamento associandosi.




Per ridurre il fenomeno dell'over design, viene previsto l'allineamento delle regole minime di sicurezza alle norme europee, limitando l'introduzione di ulteriori norme nazionali.
In riferimento all'esecuzione delle opere, viene ridotta dal 25% al 20% la percentuale relativa all'ammontare residuo dell'importo garantito non svincolabile fino al collaudo, in modo da garantire maggiore liquidità alle imprese.

Per i settori speciali, ovvero quello dell'energia, dell'acqua, dei trasporti e delle poste, si introduce lo svincolo automatico delle garanzie di buona esecuzione, nel caso che la messa in esercizio delle opere prima del loro collaudo sia protratta per oltre 12 mesi.

Per quanto riguarda il settore edilizio, affrontato nel Capo III, viene incentivato il recupero del patrimonio edilizio esistente, attraverso una politica di riduzione degli oneri di costruzione.
Per la ristrutturazione ed il recupero edilizio, vengono infatti differenziati i contributi rispetto alle nuove opere.

Infine nel Capo IV vengono descritte le deleghe per l'ammodernamento delle norme su infrastrutture,edilizia e trasporti.
Tali disposizioni riguardano i contratti pubblici, l'edilizia e il governo del territorio, ed il trasporto persone mediante autobus.
Vengono fornite una serie di proposte di legge di delega per riordinare e consolidare le normative.
Obiettivo di tali deleghe è l'attuazione di quadri normativi più organici, snelli e fruibili dagli operatori.

Fonte : www.logisticamente.it

giovedì 8 novembre 2012

Ikea, i Cobas e le cooperative


Riportiamo di seguito gli aggiornamenti letti sul Messaggero, relativamente alle proteste di alcuni componenti delle Cooperative impiegate presso il Polo Logistico di Piacenza. Alla fine l'azienda stanca e non riuscendo a individuare una rapida soluzione ha deciso di ridurre i carichi di lavoro sul deposito, facendo a meno di fatto di 107 unità e ripartendo gli stessi carichi su altre strutture.


La domanda che ci poniamo è questa, perchè si preferisce spostare le attività e non affrontare il problema con le cooperative e i sindacati?


Avendo un minimo di esperienza nel settore proviamo anche a dare delle risposte

In primo luogo con le cooperative è meglio non discutere più di tanto, primo perchè le cose che non vanno nei vari contratti di terziarizzazione sono molti e si fa molta fatica a affrontarli, è il classico caso di "più la giri, più puzza", quindi meglio non toccare nulla, poi anche, anzi, principalmente per ragioni di convenienza economica dell'appaltante, è noto e chiaro a tutti che il costo del personale che l'azienda sostiene in caso di gestione di personale diretto, alto per la verità, si dimezza in pratica nel caso di terziarizzazione quindi...avanti tutta con le cooperative !

Allora ma chi accetterebbe di lavorare a fare "movimentazione di carichi manuali" senza praticamente garanzie, senza malattie, senza formazione, senza un orario di lavoro normale, in ambienti spesso ai limiti delle norme e per due lire, anzi due euro ? Dimenticavo, magari lavorando meno di due ore la mattina tipo dalle 06:00 alle 07.30 e due ore la sera dalle 20:30 alle 22.30 ? Totale tre ore e mezzo di lavoro al giorno e busta paga intorno ai € 400,00 Euro. Allora chi accetterebbe ?

Anche qui la risposta proviamo a darla noi. Una serie di individui stranieri, che non hanno nè macchina, nè patente e non parlano Italiano che abitano a un oretta di distanza dal deposito e che per € 400,00 sono disponibili a questo e altro...

L'altro motivo per non affrontare i problemi tra appaltatore e cooperativa quando si presentano è perchè è proprio quando una cooperativa protesta è l'occasione buona per sostituirla con un altra e magari sicuramente a un costo ancora più basso...


Ci sono poi ragioni di Caporalato, di cambi e ricambi e altre tante schifezze che magari in un altro post approfondiremo, cercando di capire anche il motivo per cui i Cobas tutto possono.



Questo l'articolo:


La multinazionale sceglie altri punti di smistamento e lascia il magazzino Le Mose. Manifestazione contro la decisione


PIACENZA - La direzione Ikea ha optato per il «riposizionamento dei volumi» nello stabilimento di Piacenza a partire da domani, giovedì, con la perdita di 107 posti di lavoro, dopo le proteste e i blocchi degli ultimi giorni che hanno tra l'altro portato, venerdì scorso, a disordini con oltre una decina di feriti tra manifestanti e poliziotti e a un indagato per resistenza a pubblico ufficiale. Lo ha comunicato il consorzio Cgs, fornitore di servizi a cui fanno capo le cooperative Cristall, Euroservizi e San Martino.


Al magazzino piacentino, a Le Mose, confluisce merce che viene confezionata, preparata e spedita ai punti vendita della multinazionale svedese. Da domani parte di questa merce sarà inviata in altri punti di smistamento. «È una comunicazione che noi e tutte le persone responsabili temevamo e che inevitabilmente si è concretizzata. Ikea, come si sarebbe comportata qualunque altra azienda in queste condizioni, ha preso atto di una situazione che evidentemente non è più né sopportabile né accettabile», afferma Francesco Milza a nome del Consorzio. «La conseguenza diretta e immediata - aggiunge l'esponente del Consorzio - è che 107 lavoratori, soci e dipendenti, saranno costretti a rinunciare al proprio posto di lavoro perché questo posto di lavoro non c'è più».

Protesta anche oggi. Da circa tre settimane i facchini del consorzio Cgs, in gran parte stranieri, che aderiscono ai Cobas hanno avviato una protesta incentrata sulle condizioni salariali e su presunte discriminazioni in ambito sindacale. anche oggi manifestazione per le vie di Piacenza di circa 300 facchini che rivendicano «il diritto a non essere discriminati o buttati fuori solo per aver esercitato il diritto all'attività sindacale» ha detto Aldo Milani, segretario nazionale dei SìCobas e guida della protesta che attacca l'azienda svedese. «La minaccia di lasciare a casa altri 107 lavoratori - ha aggiunto - è una boutade, non possono farlo e lo sanno benissimo». Secondo i lavoratori che protestano -sostenuti da Rifondazione Comunista (presente anche il segretario regionale Nando Mainardi) - in gran parte nordafricani, ma anche italiani - non è «in gioco solo il destino dei 12 facchini sospesi dal consorzio di cooperative che ha in appalto i lavori nel polo logistico Ikea di Piacenza, ma la possibilità di esercitare i propri diritti sindacali. Chi lo ha fatto, all'interno di Ikea, ha pagato vedendosi decurtati i turni di lavoro e quindi la busta paga, nello stabilimento di Piacenza per le stesse mansioni c'è chi guadagna 1600 euro al mese e chi 450».

Il ponte "cinese" sullo Stretto di Messina


Sembra vero, l'opera fortemente voluta da Berlusconi potrebbe interessare ai Cinesi.
Circolano in queste ore infatti diverse notizie relative al fatto che i cinesi punterebbero al Sud Italia, e più precisamente appunto alla realizzazione del Ponte sullo Stetto.

Hanno infatti dichiarato di esseri pronti ad investire per migliorare le infrastrutture, tra cui i porti, con l'obiettivo di favorire il transito delle merci. L'annuncio è avvenuto durante l'incontro ad Istanbul tra i rappresentanti di compagnie e società cinesi e Giuseppe Fiammenghi, direttore generale di Ponte Stretto di Messina.

Le aziende che sono interessate all'investimento sono la China investment corporation (Cic), il fondo di Pechino, ed altre società di costruzioni come la China communication and construction company (Cccc). Quest'ultima ha presentato il piano, denominato Ulisse, per la realizzazione di una piattaforma logistica da Gioia Tauro a Trapani e per l'attuazione di interventi sulle ferrovie sotto Napoli, compreso il raddoppio della linea Messina-Trapani.

Anche il ponte sullo stretto riceverebbe finanziamenti, come ha affermato Giuseppe Zamberletti, presidente della società Stretto di Messina: “capitali cinesi sono pronti a finanziare il ponte e altre infrastrutture nel Mezzogiorno."

Fonte: Logisticamente.it

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sabato 3 novembre 2012

Segnalazione sito "Tutto Android & altro"

Vogliamo oggi parlarVi di un nuovo Blog che tratta delle novità in campo Android e non solo. Il sito ha meno di una settimana, ma contiene già una decina di articoli molto interessanti, schede tecniche di prodotti e altre informazioni, aggiornamenti ecc... Per tutti gli appassionati indichiamo di seguito il link http://androidandother.blogspot.it

giovedì 1 novembre 2012

Convegno : L'efficienza della Supply Chain Sanitaria

Il convegno, organizzato da Ailog e Consorzio Dafne in collaborazione con Logistica Management, è l’appuntamento annuale incentrato sull’approccio all’organizzazione dell’efficienza logistica nella sanità e lungo la filiera farmaceutica. Ricca di interventi di primo piano e di testimonianze di casi reali, l’iniziativa sarà articolata su tre aspetti principali: Logistica collaborativa, movimentazione interna, tracciabilità. L’obiettivo è quello di offrire ai partecipanti un concreto know how per affrontare la nuova sfida in questo ambito: assumere, nell’attuale processo critico di revisione del welfare, una dimensione imprenditoriale capace di coniugare efficienza con efficacia, servizio con risparmio. Il convegno si terrà a Milano, mercoledì 14 Novembre presso l'Hotel Michelangelo. Il convegno è gratuito, per partecipare clicca qui.